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Fin dalla sua fondazione, il Palazzo dei Pittori è stato un luogo d'incontro e un centro di produzione artistica tra i più vivaci del panorama fiorentino. Chiamato anche  "Palazzo Swertschkoff", fu progettato dall'architetto Tito Bellini e edificato attorno agli anni Ottanta dell'Ottocento per ospitare artisti di varie nazionalità quali quella inglese, tedesca, russa, svizzera e italiana che operavano a Firenze, rivestendo un ruolo storico e culturale importante. Tra i suoi più illustri ospiti, il pittore svizzero Arnold Böcklin (Basilea 1827, Fiesole 1901) che trascorse e dipinse proprio in questo atelier, adesso Moradei Gabbrielli, il suo capolavoro, L'isola dei morti, "Die Toteninsel", ospite dell'amico e pittore russo Wladimir Swertschkoff (Lovisa, Finlandia 1821, Firenze 1888. Swertschkoff, pittore di vetrate, aveva ampi studi al piano terreno del palazzo e laboratorio per la lavorazione del vetro al piano interrato. Tuttora il palazzo è animato da uno spirito collaborativo che permette di organizzare eventi che coinvolgono importanti istituzioni cittadine pubbliche e private con l’intento di condividere la passione e la curiosità del vivere.

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